Vorrei
una poesia che danzi
con passi lievi
passi imbarazzanti
su marciapiedi colmi
magari di spenti passanti
Vorrei
una poesia che salti
come bimbi piccoli
bimbi festanti
tra spettatori inerti
seppur di musiche deliranti
Vorrei
una poesia che spiazzi
con metafore inusuali
metafore disorientanti
i benpensanti così pazzi
da ritenersi, ahimè, normali
Vorrei
una poesia che giri
per strade ignote
strade traballanti
per i massimi esperti
in false sicurezze confidanti
Vorrei
una poesia che svegli
quei cuori avvizziti
cuori amareggiati
ormai ad un sistema rassegnati
dove la colpa è solo degli altri
Vorrei
una poesia che sproni
ad azioni semplici
azioni gentili
che facciano ancora sognare
di poter rendere il mondo migliore
Vorrei
una poesia che scuota
quei fedeli stanchi
fedeli accomodanti
solo a mal giudicare intenti
gli altri a loro in tutto somiglianti
Vorrei
una poesia che inviti
a preghiere miti
preghiere adoranti
per tornare al Dio dei viventi
tutti insieme all’unisono danzanti
Vorrei una poesia
che danzi, come la vorrei
davvero per tutti quanti
17 – 07 – 2015i